Sugo d'uva - mangiare i colori
Continua il viaggio alla ricerca dei dolci tradizionali senza zucchero (o con poco zucchero), nati quando si usava solo la frutta per dolcificare.
Il sugo d'uva è un ricordo legato alla mia infanzia: ce lo portava la nostra tata, la mitica Olga, dopo la vendemmia. E' un ricordo legato all'inizio dell'autunno, dopo il dolce tramonto dell'estate. Sono cresciuta negli anni in cui si era dimenticato il rapporto con la natura, ed era il momento dell'apoteosi del cibo confezionato: si mangiava per lo più confezionato, industriale, e comprato al supermercato. Così, non erano tante le occasioni di mangiare qualcosa preparato con le mani, ed il sugo d'uva era uno di quelle. In più, la mia tata aveva la vigna, e quel budino viola portava con sè delle parole che sapevano di tradizione, di antico, di campagna, ai miei occhi di bambina di città: vendemmia, pigiare l'uva, mosto. Sugo d'uva, o, come lo chiamano alcuni: i sughi. Per me ha un sapore antico, che va al di là del suo sapore. Ci sono altri motivi per prepararselo, al di là del fatto che è buonissimo: il suo colore. La frutta e verdura di colore viola o blu presenta una simile tonalità per via del proprio contenuto di pigmenti naturali denominati antociani, che agiscono come potenti antiossidanti nei confronti delle cellule del nostro organismo. Se aggiungete il fatto che è facilissimo e si prepara in pochi minuti, cosa aspettate? La piccola cuoca ed io abbiamo impiegato non più di un quarto d'ora! Ecco la ricetta: Ingredienti: 500 ml di mosto d'uva (si compra in una cantina o in una azienda agricola - solo in questo periodo!) 50-60 gr. di farina (in questo caso farina di riso per una versione senza glutine) Si mescola la farina nel mosto d'uva con la frusta molto bene fino a fare sparire i grumi; poi si trasferisce in una pentola con il bordo alto e si cuoce sempre mescolando, dal bollore, una decina di minuti o più a seconda del grado di solidità che vi piace. Se lo volete più solido aumentate la farina fino a 70 gr. Buon sugo d'uva! |