Due modi di utilizzare i cinorrodi (le bacche di rosa canina)
I frutti della rosa canina (o meglio, falsi frutti o cinorrodi) sono generalmente conosciuti per la loro ricchezza in vitamina C, e tale loro caratteristica li rende interessanti per la prevenzione dei disturbi invernali a carico dell'apparato respiratorio (cfr. E. Campanini, Dizionario di Fitoterapia e piante medicinali, pag. 660)
Il problema dell'utilizzo dei cinorrodi è che l'essicazione da sola distrugge una buona parte della vitamina C, e, se vengono utilizzati in infusione, si pone il problema della ulteriore distruzione della vitamina C con l'acqua bollente. Allora, come utilizzare queste bacche che sono anche di sapore molto gradevole? Noi, da qualche anno, facciamo la "marmellata crudista di cinorrodi di rosa canina" che chiamiamo anche "miele rosato", che consiste nel passare al passaverdura i cinorrodi in modo da togliere tutti i semini, ed i fastidiosi peletti, e mescolare con miele. Recentemente, in un laboratorio di foraging, mi hanno consigliato di utilizzare miele non pastorizzato, perchè avrebbe proprietà conservanti della marmellata. Stavolta, però, non avendo il miele non pastorizzato, ho usato il miele mille fiori che avevo in casa. Per fare la marmellata crudista (o miele rosato), occorre attendere che le bacche diventino "mature"; tradizionalmente si dice che occorre aspettare, dopo la prima gelata, che i frutti ammordibiscano, e infatti l'anno scorso abbiamo fatto la marmellata in gennaio. Quest'anno, invece, ho utilizzato i cinorrodi di rosa pendulina (detta anche rosa alpina), che abbiamo piantato nel nostro Giardino. Si tratta di un'altra specie di rosa selvatica, le cui bacche contengono vitamina C in misura superiore persino alla rosa canina, e che maturano molto prima. Nel 1931 è stata compiuta una ricerca che ha determinato con sicurezza il contenuto di acido ascorbico (vitamina C) presente nella polpa di alcune bacche di rosa, e per la rosa pendulina in 100 grammi di polpa fresca del frutto il contenuto di acido ascorbico risulta essere di 1100 mg a fronte dei 350 mg nella Rosa canina. Non ci credete? Guardate qui: http://www.museoroseantiche.it/index.php/rose-e-cucina/42-rose-adatte-ad-essere-utilizzate-in-cucina/164-rose-che-producono-bacche-adatte-alla-cucina-o-alla-trasformazione Il procedimento è molto semplice: si prendono i cinorrodi maturi (in questo caso di rosa pendulina), e, dopo averli lavati, si passano al passaverdura per eliminare semini e peli. Una faticaccia, vi avverto! Poi si mescola la polpa ottenuta con il miele, e si conserva in frigorifero. Non posso dire quanto si conservi, perchè noi l'abbiamo sempre finita presto, è buonissima ! |
L'altro modo di utilizzare le bacche questa volte quelle ancora dure prima della maturazione, è quello di farle essiccare nell'essiccatore a 30-40 gradi (dopo averle lavate, asciugate, tagliate in due e pulite togliendo tutti i semini ed i peli : un'altra faticaccia!), e mangiarle come se fossero caramelle, così si perde solo una parte della vitamina C, come ha suggerito Isabella al corso con ioNoi famiglia. Se non avete l'essiccatore, si può usare il forno alla temperatura più bassa possibile.
Avvertenza: io non sono un medico, nè una erborista (anche se mi piacerebbe diventarlo ...), quindi questo sito non contiene consigli medici, nè di salute, nè alimentari.
Ognuno è responsabile di se stesso e delle scelte che fa. Prima di utilizzare qualsiasi elemento della natura occorre informarsi adeguatamente, sotto la propria responsabilità; per usare le erbe a fini medicinali o per la cura di patologie occorre rivolgersi a professionisti della salute.
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